Rueda significa “ruota” ed è un evidente richiamo alla coreografia che
assume questa forma di ballo in quanto tutte le coppie partecipanti si
dispongono in modo da formare un cerchio; “casino” invece si riferisce al modo
di ballare figure più o meno complicate fatte con intrecci e scambi di partners
tra i ballerini sul terzo tempo anziché in contrototempo e con poche figure
come accadeva ballando il tradizionale Son.
Oggi la “rueda de casino”, o semplicemente “rueda”, è generalmente
ballata sul tempo della salsa (cioè sull’uno). Per partecipare è necessario
conoscere il tempo della salsa e le figure chiamate dal “leader” cioè da colui
che interpreta il ballo e comanda i passi di danza che tutte le coppie
partecipanti devono eseguire simultaneamente. La rueda è composta da un minimo
di due coppie ad un numero massimo indefinito in quanto è legato alla capienza
del locale dove si balla; a volte per ottimizzare gli spazi della sala e
permettere l’ingresso in rueda di più coppie si formano altri cerchi
concentrici a quello iniziale.
All’interno della rueda quindi esiste un ballerino, definito il “leader”,
che con perizia, grazia, inventiva e creatività, chiama le figure da eseguire.
Questa “chiamata” può essere “condita” con frasi che rallegrano l’atmosfera e a
volte queste frasi finiscono per sostituire il comando stesso: ad esempio un
“dame” può diventare “otra que esta no me gusta” o semplicemente “no me gusta”.
In certe situazioni, quando ad esempio il volume della musica è molto alto, la
chiamata viene facilitata o sostituita con gesti convenzionali interpretati
dallo sguardo attento dei ballerini.
Le figure della rueda possono prevedere o no il cambio dei partners; a
sua volta il cambio può essere fatto nel verso convenzionale (cioè pa’ abajo)
oppure in senso contrario (cioè pa’ arriba) e in questo secondo caso viene
esplicitamente indicato nel comando del leader. E’ indispensabile che ogni
ballerino esegua correttamente le figure chiamate, al limite “copiando” i
movimenti del leader, per mantenere l’integrità del cerchio. Esistono figure
“classiche” universali, come ad esempio il “dame”, l’ “enchufla”, la
“prima” (chiamata anche “adios”), ecc.
ecc. , ed altre figure “personalizzate” cioè inventate e quindi eseguite in
ambito locale; in questo caso generalmente sono figure o movimenti che iniziano
con un’enchufla oppure particolari sequenze di figure e comandi classici. A mio
giudizio le figure “locali” sono belle quando hanno un richiamo o una
gestualità che esprime un legame con l’atmosfera giocosa e/o con l’origine di
questo tipo di ballo e soprattutto non esprimono banalità senza un senso o
semplici volgarità.
La rueda de casino a Cuba, è un ballo tipico di quartiere, cioè ogni
“barrio” (quartiere) ha una sua rueda e ognuno di essi cerca di differenziare e
personalizzare le coreografie sia per mettere in difficoltà ed impedire
l’ingresso in rueda ad eventuali “intrusi” non desiderati, sia per competere
con gli altri quartieri durante le principali feste del Paese. Nelle sale da
ballo cubane per entrare nella rueda si deve chiedere il permesso al leader e
spesso vige la regola: “el que pierde sale” cioè chi sbaglia esce; con questa
regola il leader che desidera estromettere le coppie “intruse” chiama figure da
loro non conosciute oppure farfuglia i comandi in modo da essere frainteso o
non capito. Durante le principali feste cubane nascono spesso emozionanti e
coinvolgenti sfide di rueda che danno origine a spettacoli meravigliosi.
Personalmente apprezzo tantissimo questo tipo di ballo perché, oltre ad
essere una piacevole forma di divertimento (sia per chi balla sia per chi
semplicemente guarda e si gusta la coreografia), permette ai ballerini di
vincere tante timidezze e di socializzare con nuove persone; per questo motivo
la utilizzo durante le serate e nei corsi di ballo.
17 febbraio 2006 By Marco Giovannini
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