C’è sempre qualcuno che ti vuole fare da
guida, accompagnare a conoscere la sua città. Arrivarci durante il periodo del
Carnevale è davvero fare un tuffo nei colori più sgargianti della Isla Grande,
nella sua musica più “sabrosa” e sentita. Il Carnevale è la festa più popolare
per i cubani. Partecipano uomini, donne, bambini ed anziani. È l'apoteosi
dell'allegria, il perenne sfottò, la baldoria. Il sollievo ed il buon umore
caratterizzano in questo periodo festivo la città.
I manicaretti ed i piatti tipici creoli,
il ritmo frenetico dei “tamburi”, le comparse ed i carri, le orchestre dal vivo
creano un'atmosfera ed un clima di massima espressività popolare.
Gli elementi comuni che lo caratterizzano sono i balli “multitudinari”. Nelle
piazze e nelle strade, le orchestre di musica popolare simultaneamente suonano
dal pomeriggio fino alla tarda notte.
Ad adornare la passeggiata ci sono la sfilata di carrozze e comparse che
danzano al ritmo dei tamburi, del bombo, dei campanacci e delle trombe. Qui
tutta la gente continua a sentire i suoi tradizionali canti di “congas” e a
vedere comparse coi loro vestiari tipici, gli emblemi, le gigantesche favole
che girano e girano senza fermarsi, mescolando i colori, l'allegria dei loro
passi, le storie di ognuno o le leggende che ognuna di esse rappresentano.
Quello di Santiago di Cuba, la “Capitale
dei Carabi” è sicuramente uno dei più famosi “Carnevali” dell’isola. Questi
festeggiamenti si caratterizzano per essere meno aristocratici e profondamente
pieni di tradizioni coreografiche e musicali importate degli schiavi haitiani
al termina del secolo XVIII. Emigrarono nelle zone più orientali della nostra
isola, dopo la gran rivoluzione haitiana.
Nonostante le crisi ed ostacoli diversi, gli abitanti di questa calorosa
città, hanno saputo mantenere, durante tutti questi anni, una bella tradizione
carnevalesca.
Per alcuni giorni, la musica inonda tutti
gli angoli di Santiago, al ritmo dei tamburi, bombo di diverse dimensioni,
scatole di legno, padelle, lattine... e la famosissima cornetta cinese; uno
strumento emblematico della città, il cui suono particolare convoca ed impone
il coro che devono cantare i ballerini e la moltitudine lì presente. A qualche chilometro del centro della città,
gli abitanti dei paesini vicini cominciano poco a poco la conga nei quartieri
più periferici, e durante il lungo percorso per arrivare al centro, le persone
camminano aggiungendosi ai balli sfrenati delle vie. E la conga si allunga,
contagiando col suo ritmo travolgente quasi tutti i ballerini e curiosi che
entrano a fare parte della baldoria scatenata e travolgente. Nel carnevale di
Santiago non ci sono spettatori davanti alla chiamata della cornetta cinese né
forestieri che resistano alla tentazione di immergersi, per le strade di
Santiago, insieme alla conga di "Los hoyos", "La conga di
"Passo Franco", "San Pedrito", e la centenaria comparsa del
"Cocuyè." Bellissime mulatte camminano
ancheggiando su e giù da strade poco pulite e dissestate. La loro sensuale
andatura è quella che ogni occidentale cerca di imparare nei corsi di
“gestualità”, ma che raramente riesce così perfetta come in natura. Nella Casa
della Trova pomeriggio e sera c’è sempre un concerto. Gruppi noti e meno noti
fanno da colonna sonora ai frugali pranzi, e alle amene conversazioni davanti
ad un mojito o un cuba. Alla sera il
locale si anima di gente. Cubani e turisti si incontrano in un meltin pot
salsero ad alto livello. Il posto è al chiuso, ma ha una bellissima balconata
esterna che si affaccia sulla strada e ti fa ballare, al chiaro di una luna a
portata di mano, le canzoni cubane più belle e struggenti. A volte parte
qualche rueda a poche coppie. Una coreografia che rasenta la perfezione
stilistica del linguaggio del corpo. Non si può non rimanere a bocca aperta
nella speranza che, anche un loro piccolo movimento ti rimanga per sempre
impresso nella memoria. Ma quando lasci Santiago, è solo la malinconia che ti
resta nel cuore. La promessa che prima o poi ritornerai in una città che non si
è fatta scoprire in una sola volta, ma che ti aspetta per mostrarti altri suoi
bellissimi ed inediti lati.
Come bene dice quel coro che
tutti cantano a Cuba, proprio durante la mascherata più famosa dell’anno: “Apri
che lì viene il cocuyè!!!!Apri che lì viene il cocuyè!!!!”.
ROBERTA
GALLO
4 marzo 2007 By Roberta Gallo
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